Comitato italiano per le Assemblee dei Cittadini estratti a sorte
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Bologna

 

LE ASSEMBLEE DEI CITTADINI NELLO STATUTO DI BOLOGNA


Lunedì 12 luglio 2021 il Consiglio comunale ha approvato con 28 voti a favore su 36 una modifica dello Statuto comunale che introduce le Assemblee dei Cittadini come nuovo istituto di partecipazione con il nuovo articolo 6 bis!

GLI ANTEFATTI

Nell’estate 2019 alcuni attivisti di Extinction Rebellion erano riusciti a far approvare al Comune di Bologna la Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica. Bologna risultava così il primo Comune italiano a darsi obiettivi come il raggiungimento dello zero netto di emissioni entro il 2030 e la costituzione di Assemblee dei Cittadini per proporre nuove politiche ambientali dal basso.

Tuttavia, per un anno gli impegni sono rimasti solo sulla carta. Per questo motivo, dal 1° al 16 settembre 2020 l’attivista di Extinction Rebellion Bologna Daniele Quattrocchi ha condotto uno sciopero della fame, manifestando in piazza per chiedere che il Comune di Bologna rispettasse gli impegni, tra i quali l’istituzione di una Assemblea dei Cittadini entro il 2020.

Il 16 settembre 2020 gli attivisti, supportati dal professore dell’Università di Bologna Rodolfo Lewanski, esperto di processi partecipativi e membro del Comitato di PoliticiPerCaso, sono stati ricevuti dalla vice-sindaca Valentina Orioli ottenendo, tra le altre cose, di poter avviare un percorso per definire una proposta di modifica allo statuto comunale che introduca la possibilità di organizzare delle Assemblee dei Cittadini sul tema dell’emergenza climatica.

Mercoledì 13 gennaio 2021 si è tenuto un primo incontro di approfondimento sulle Assemblee dei Cittadini, realizzato da XR Bologna col supporto del professor Lewanski e rivolto in prima istanza all’amministrazione di Bologna, in particolare alle commissioni Ambiente e Affari Istituzionali. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su YouTube ed ha coinvolto anche ospiti internazionali, testimoni di esperienze di Assemblee dei Cittadini realizzate all’estero. In particolare, David Farrell, ideatore della The Citizens’ Assembly in Irlanda e Mathilde Imer, membro del Comitato di governance della francese Convention Citoyenne pour le Climat.

 

Mercoledì 20 gennaio si è tenuto il secondo incontro con ospiti e testimonianze alla Polonia (Marcin Gerwin – Climate Citizens’ Assembly), Regno Unito (Mel Stevenson – Democracy International e Amy Newnham del Comune di Waltham Forest) e Belgio (Yves Dejaeghere – G1000).

 

Sono seguiti i tavoli di negoziazione tra i proponenti (realtà ambientaliste, sociali ed economiche) e l’amministrazione.

Nel primo si è discusso degli attori delle Assemblee dei Cittadini: cittadini, esperti e portatori di interessi. Nel secondo si è parlato dei rapporti tra Assemblee dei Cittadini e istituzione, in particolare il Consiglio comunale. Nel terzo si è discusso di governance.

Tra la fine di aprile e inizio maggio i tecnici del comune dovrebbero traformare i principi e gli spunti usciti dai tavoli in una bozza che verrà mostrata al quarto tavolo e nuovamente discussa. Una volta licenziata, passerà al Consiglio comunale per la votazione. In quella sede verrà approvato il regolamento delle Assemblee dei Cittadini e inserito all’interno dello Statuto, tutto questo probabilmente entro giugno.

A questo punto, la prima Assemblee dei Cittadini potrebbe essere istituita, su richiesta dei movimenti capeggiati da XR, sulla protezione del clima e dell’ambiente.

 

Se desideri attivarti su questa iniziativa ed informarti sugli ultimi sviluppi, puoi contattare il professor Rodolfo Lewanski alla mail rodolfo.lewanski@unibo.it.