Qual è il rapporto delle Assemblee con i tecnici e con gli esperti?
L’ascolto e l’interrogazione di professionisti ed esperti del settore oggetto di deliberazione da parte dei cittadini deliberanti è una delle fasi-chiave dei processi di democrazia aleatoria. Non a caso, la prima fase che caratterizza un’Assemblea aleatoria è appunto detta informativa.
Si consideri che, esattamente come i politici, i cittadini deliberanti non sono tuttologi.
Si pensi al Parlamento: vi siedono centinaia di persone, ciascuna con le proprie esperienze e competenze settoriali, eppure tutti votano su tutto. Questo perché, appunto, esistono “gli esperti”, che vengono regolarmente e costantemente consultati dai politici di ogni rango e posizione.
“Gli esperti” non è una parolaccia. Le persone con competenze tecniche e specializzate servono alla democrazia, sono vitali, basta però che facciano gli esperti e non i decisori. Gli esperti illustrano, spiegano, dimostrano, insegnano, convincono o non convincono ma non devono decidere.
Se decidono, la democrazia muore e siamo nella tecnocrazia. E dunque, incompetenza non significa stupidità! Chi delibera, chi prende decisioni, non è necessario che possieda competenze specifiche sull’oggetto della deliberazione; e questo è appunto già valido oggi.