Si avvicina la scadenza del 30 giugno per i beneficiari dell’Assegno Unico Universale: cosa bisogna fare per non perdere gli importi.
È già scattata l’erogazione delle mensilità di maggio dell’Assegno Unico Universale, la misura destinata alle famiglie con figli a carico. In particolare, il contributo erogato dall’Inps è rivolto ai nuclei familiari con figli dal settimo mese di gravidanza al 21esimo anno di età o con figli disabili, ma in questo caso non è previsto nessun limite anagrafico.
I beneficiari della misura dovranno rispettare una particolare scadenza, fissata al 30 giugno 2025, per non perdere gli importi spettanti che variano in base ai redditi e all’età dei figli. Chi ha già, in queste settimane, provveduto a presentare la documentazione richiesta non solo riceverà le mensilità regolarmente, ma avrà diritto anche agli arretrati.
Sono in arrivo gli importi dell’Assegno Unico per milioni di famiglie italiane. Anche a maggio, come accade ogni mese, le date di pagamento sono due e stabilite in base alla presentazione della domanda o ad eventuali comunicazioni inoltrate dal beneficiario all’Inps per segnalare la variazione del nucleo familiare o della situazione economica.
I pagamenti avverranno dal 20 maggio per le famiglie che hanno presentato domanda nei mesi scorsi ed hanno ricevuto almeno una mensilità. Dovranno, invece, attendere l’ultima settimana del mese, coloro i quali hanno presentato domanda o comunicato variazioni all’Inps durante il mese scorso.
Intanto, si avvicina una scadenza importante per la platea di beneficiari. Il 30 giugno 2025 è stato fissato il termine ultimo per presentare l’Isee aggiornato al 2025 all’Inps. Questo passaggio consente ai percettori di ricevere gli importi aggiornati della misura ed i relativi arretrati spettanti. Come accade per le pensioni e le altre prestazioni assistenziali, anche le cifre erogate per l’Assegno Unico sono state adeguate all’inflazione per il nuovo anno. Gli importi, difatti, sono leggermente saliti rispetto allo scorso anno, così come le maggiorazioni previste dalla normativa.
Per ricevere le nuove somme, è fondamentale, però, presentare l’Isee aggiornato, il cui invio è già possibile dallo scorso 28 febbraio. In caso contrario, verrà erogato solo il minimo stabilito per il contributo, ossia 57,50 euro per ogni figlio. Chi provvederà ad inoltrare la nuova certificazione, valida per il 2025, in queste settimane avrà diritto alle mensilità aggiornate e agli arretrati a partire da gennaio.
Il nuovo Isee può essere richiesto in qualsiasi momento online, usufruendo del servizio precompilato presente nell’apposita sezione del portale di Inps, o rivolgendosi ad un intermediario abilitato come Caf o patronati.
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