Per alcuni beneficiari dell’Assegno di Inclusione, la misura che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, scatterà la sospensione: il motivo e come rimediare alla problematica.
In questi giorni molti cittadini hanno percepito la nuova mensilità dell’Assegno di Inclusione, la misura di sostegno che ha rimpiazzato, insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro, il vecchio Reddito di Cittadinanza.
I pagamenti, come di consueto, sono stati accreditati sulla Carta di Inclusione in due tranche: 15 aprile per i nuovi beneficiari e 26 aprile per chi aveva già percepito almeno una mensilità. Anche a maggio si seguirà più o meno lo stesso calendario, gli accrediti avverranno il 15 e il 27 del mese. Da giugno, però, per alcuni percettori la misura verrà sospesa. Scopriamo il motivo e come risolvere la problematica.
A giugno 2025 scatteranno le prime sospensioni dell’Assegno di Inclusione. Non si tratta di un errore o di un provvedimento dell’Inps per irregolarità da parte dei percettori, ma di quanto stabilito dalla normativa sulla misura.
Il sussidio, difatti, viene erogato inizialmente per un totale di 18 mesi con la possibilità di rinnovarlo per ulteriori 12 mensilità presentando regolare domanda all’Inps. Non esistono limiti per quanto riguarda il numero di rinnovi, ma è sempre necessario rispettare sempre i requisiti per accedere nuovamente all’Assegno di Inclusione. Tra un periodo di fruizione e l’altro, sempre secondo quanto stabilito dalla normativa, è previsto un mese di sospensione della misura. Una regola che riprende quella stabilita per il vecchio Reddito di Cittadinanza.
Chi ha iniziato a percepire il sostegno economico a gennaio dello scorso anno, quando è entrato ufficialmente in vigore, dunque, a giugno riceverà l’ultima mensilità del primo periodo di fruizione, poi scatterà la sospensione automatica per un mese.
Se il beneficiario è ancora in possesso dei requisiti, potrà presentare domanda a luglio, durante il quale non riceverà gli importi, tornando a percepire l’Assegno di Inclusione ad agosto 2025 per un totale di 12 mensilità, sino a luglio 2026. Come abbiamo detto, difatti, chiedendo il rinnovo, i periodi di fruizione successivi al primo hanno una durata inferiore rispetto al primo. Per i beneficiari che hanno ricevuto la mensilità a febbraio 2024, la sospensione scatterà ad agosto con la ripresa dei pagamenti a settembre 2025 e così via.
La nuova domanda dovrà essere inoltrata all’Inps con le stesse modalità previste per la prima. I richiedenti, difatti, possono presentare l’istanza sul portale online dell’Istituto di previdenza sociale, accedendo mediante le credenziali Spid, Cie o Cns, o, in alternativa, rivolgendosi ad un Caf o un patronato. Sarà necessario allegare l’Isee in corso di validità di cui i beneficiari saranno già in possesso se hanno percepito tutte le mensilità sino a giugno.
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