È in arrivo, durante il mese di giugno, un nuovo taglio sui tassi di interesse della Banca Centrale Europea: come cambia la rata dei mutui.
Durante il prossimo mese è previsto un nuovo taglio da parte della Banca Centrale Europea (Bce) sul costo del denaro. Questa nuova sforbiciata avrà degli effetti sui tassi di interesse dei mutui con l’alleggerimento delle rate versate dai cittadini.
Non si tratta del primo tagli operato da inizio anno, ma di un vero e proprio cambio di rotta dopo i rincari registrati nei mesi precedenti: basti pensare che, se confermato, quello del prossimo mese rappresenterebbe l’ottavo taglio da giugno dello scorso anno. Capiamo quali saranno gli effetti concreti sui mutui dei cittadini italiani e di quanto potranno scendere le rate.
Dopo quello operato lo scorso 17 aprile, è atteso nella prima settimana di giugno un nuovo taglio sul costo del denaro della Bce che porterà ad un calo dei tassi di interesse con la conseguente discesa delle rate dei mutui per i cittadini.
In particolare, secondo quanto riporta la redazione de Il Messaggero, da Francoforte potrebbe arrivare una nuova sforbiciata di 25 punti base (0,25%), così come accaduto nei mesi precedenti. Non solo, sempre secondo le stime, quello di giugno potrebbe non essere l’ultimo taglio del 2025, ma si attendono altri due ribassi entro dicembre.
Nel breve periodo, stando alle analisi degli esperti di Idealista, questa sforbiciata potrebbe portare i mutui a tasso medio variabile a scendere sino al 2% già durante il prossimo mese e sino all’1,5% entro la fine dell’anno in corso. Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile le rate potrebbero scendere a giugno di circa 23 euro passando da circa 640 a 617 euro, cifra che a dicembre potrebbe scendere sotto la soglia dei 600 euro. In quest’ultimo caso, dunque, il risparmio si aggirerebbe intorno ai 40 euro al mese rispetto alla rata attuale.
Anche per i mutui a tasso fisso, sempre secondo gli esperti di Idealista, si parla di una discesa entro fine anno: il tasso potrebbe arrivare intorno al 2,25/2,5%. Questo vuol dire che, entro dicembre 2025, i mutui a tasso variabile potrebbero tornare non solo competitivi, dopo i rincari dei mesi scorsi, ma anche più convenienti rispetto a quelli a tasso fisso. Basti pensare che in media, durante il 2023, i mutui a tasso fisso avevano raggiunto il 4%, mentre a fine 2025, secondo le stime, il tasso potrebbe scendere intorno all’1,5%.
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