Con le temperature già alte si inizia a sognare di stare in spiaggia sotto l’ombrellone. Ma quando apriranno le spiagge?
Il tempo è ancora instabile per le ultime piogge primaverili, ma nelle giornate più assolate di questo periodo le temperature sono ben sopra la media. C’è chi sta controllando che gli stia ancora il costume da bagno e chi già inizia a fare qualche gita fuori porta per passeggiare in riva al mare. Per ora le spiagge sono deserte, ma è facile immaginarsi già sdraiati sotto l’ombrellone.
Dopo un aprile fresco e che non è stato clemente in termini di piogge ora sembra già iniziata l’estate. Gli stabilimenti balneari però non possono aprire i lettini senza l’approvazione delle autorità competenti. Fino al 2024 la decisione veniva presa a livello regionale e dunque non c’era una data univoca a cui fare riferimento.
Il via libera dipendeva da tutta una serie di fattori che comprendevano gli aspetti climatici in primis, seguiti da valutazioni a livello amministrativo e normativo. Per il 2025 invece il Ministro delle Infrastrutture Salvini ha previsto una novità importante che va a rivoluzionare la procedura seguito fino ad ora. Di sicuro però sarà ben accolta dai vacanzieri più pigri.
Se a prima vista potrà sembrare una decisione curiosa, la proposta portata in Camera da Matteo Salvini e successivamente approvata è quella di un unico calendario nazionale. La decisione su quando aprire gli stabilimenti balneari quindi non è più prerogativa delle regioni ma dello Stato Centrale. Il fine è armonizzare l’attività all’interno del territorio, pur mantenendo un margine di flessibilità.
Per i più impazienti sul calendario la X va messa sulla data del 17 maggio, il terzo sabato del mese corrente. Da quel momento fino alla terza settimana di settembre, e per la precisione fino a domenica 21, gli stabilimenti balneari saranno accessibili in tutta Italia. Per queste strutture ciò comporta anche l’obbligo di garantire sorveglianza e assistenza ai bagnanti, assumendo il personale necessario.
Allo stesso tempo anche la Capitaneria di porto dovrà prevedere il servizio di salvataggio in modo continuativo per tutta la durata del periodo. A livello comunale e regionale rimane aperta la possibilità di emanare ordinanze in grado di estendere la durata delle aperture degli stabilimenti. Questo vale ad esempio per la Calabria, che ha previsto un’apertura costante per tutto l’anno.
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