Nel 2025 è ancora possibile accedere alla pensione con appena 5 anni di contributi? Sì, è possibile ma questa opzione si rivolge solo a chi ha iniziato a lavorare dopo una certa data.
In Italia, per il momento, il requisito minimo contributivo per accedere alla pensione è pari a 20 anni. In parole povere occorre avere almeno 20 anni per ricevere l’assegno dell’Inps. Diversamente si dovrà continuare a timbrare il cartellino. Non solo occorre avere almeno 20 anni di contributi ma è necessario avere non meno di 67 anni di età.

Esistono diverse misure di pensione anticipata ma tutte fanno sconti sull’età piuttosto che sui contributi e si rivolgono, dunque, a coloro che hanno iniziato a lavorare quando erano molto giovani. Pensiamo ad esempio a Quota 103: permette di uscire dal lavoro ad appena 62 anni ma la contribuzione deve raggiungere almeno 41 anni.
Stesso discorso per Quota 41 o per la pensione anticipata ordinaria per la quale sono necessari addirittura oltre 42 anni di contributi. Cosa può fare una persona che, per varie ragioni, ha iniziato a lavorare tardi e, dunque, non arriva nemmeno alla soglia minima dei 20 anni? In realtà la vigente normativa in materia permette di andare in pensione anche con solo 5 anni di contributi ma solo se il soggetto ha iniziato a lavorare dopo una certa data.
Pensione: ecco quando ti bastano 5 anni di contributi
Lavorare solo 5 anni e poi ricevere l’assegno dell’Inps: un sogno? No, è possibile: la vigente normativa italiana lo prevede ma possono fruire di questo beneficio solo coloro che hanno iniziato a lavorare dopo una certa data.
Vent’anni di contributi possono non sembrare molti ma ci sono persone che, per motivi di salute o familiari o altro, non riescono a raggiungere nemmeno tale soglia minima. La Legge Fornero, però, parla chiaro: per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni e minimo 20 anni di contributi.

E se si vuole sfruttare qualche misura di pensione anticipata, come spiegato nel paragrafo precedente, allora occorre avere molto più anni di contribuzione alle spalle. Eppure un modo c’è per aggirare l’ostacolo: basta aver iniziato a versare i contributi dopo il 1996. Chi ha iniziato a lavorare da questa data in avanti è considerato un lavoratore “contributivo puro” in quanto la sua pensione sarà calcolata interamente con il sistema di calcolo contributivo.
Ricordiamo, infatti, che nel 1996 è entrata in vigore la riforma Dini che ha cambiato il modo in cui vengono calcolati gli assegni previdenziali: fino ad allora venivano calcolati con il sistema retributivo, dal 1996 in poi, invece, sono calcolati con il sistema contributivo.
I lavoratori contributivi puri non devono necessariamente avere 20 anni di contributi per andare in pensione: ne bastano anche solo 5. In questo caso, tuttavia, non potranno lasciare il lavoro a 67 anni ma dovranno attendere fino ai 71. Una volta raggiunti i 71 anni di età, chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, può ricevere l’assegno Inps anche se ha solo 5 anni di contributi.