Lavoratori nel panico, dal 2028 cambierà di nuovo tutto per quanto riguarda le pensioni e le novità non andranno a nostro vantaggio. Vediamo che cosa accadrà.
Le cattive notizie, quando si parla di pensioni, sembrano no avere mai fine. Un nuovo motivo di preoccupazione si affaccia all’orizzonte: dal 2028 cambierà tutto. Il Governo di Giorgia Meloni, a quanto pare, ci ha ripensato. La novità che arriverà non andrà a nostro beneficio.

Quello delle pensioni continua ad essere un campo minato su cui è difficile muoversi senza far saltare in aria qualcosa. Il problema è che a saltare in aria potrebbe essere il sistema previdenziale stesso messo a dura prova da casse statali progressivamente impoverite.
Non solo: bisogna fare i conti con nascite che continuano a calare e durata media della vita che continua a crescere. Un binomio che si concilia davvero male e che rischia di mettere in ginocchio crescita economica e previdenza sociale. In questo quadretto allarmante, un cambiamento è doveroso e, a quanto apre, il cambiamento, arriverà nel 2028.
Pensioni, prepariamoci al peggio: cosa succederà nel 2028
Bisogna sempre sperare per il meglio ma tenersi pronti ad affrontare il peggio, dicevano i nostri nonni. E questa massima di vita, oggi è vera più che mai. Non dobbiamo smettere di sperare in una riforma strutturale delle pensioni che ci tiri fuori dalla trappola dei 67 anni a tutti i costi ma dobbiamo anche essere pronti ad altre eventualità.

Come tutti sappiamo, la Legge Fornero – entrata in vigore nel 2012 – prevede che ogni due anni venga rivista l’età pensionabile ed eventualmente aumentata se, nel frattempo, è cresciuta l’aspettativa media della vita. Da un po’ di anni l’età per la pensione di vecchiaia è ferma a 67 anni in quanto, tra il 2020 e il 2023 abbiamo avuto la pandemia di Covid che aveva abbassato la media.
Tuttavia ormai l’emergenza pandemica si è conclusa e, quindi, bisogna tornare a fare i conti con il fatto che le casse dell’Inps stanno erogando assegni a moltissime persone per sempre più anni e, di questo passo, la situazione peggiorerà ulteriormente. Il Governo di Giorgia Meloni è contrario all’aumento di 3 mesi previsto per il 2027: vorrebbe congelarlo.
Ma questa politica non può essere protratta in eterno. Pertanto si sta valutando un compromesso: il balzo in avanti di 3 mesi ci sarà, non nel 2027 ma nel 2028 in modo da dare ai lavoratori un anno in più di vantaggio. Una consolazione piuttosto magra in quanto, comunque, dal 2028 dovremo accettare l’aumento dei requisiti per il pensionamento. E non è tutto: perché se l’aspettativa di vita, come è prevedibile, continuerà ad aumentare, non è lontano il giorno in cui per lasciare il lavoro definitivamente dovremo attendere almeno fino a 70 anni.