Se ti negano i bonus adesso hai la scappatoia per avere i soldi ugualmente: novità sociale

Una recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria apre la strada a più facili ricorsi all’Agenzia delle Entrate in merito alla negazione dei bonus.

Si può fare ricorso all’Agenzia delle Entrate che nega il riconoscimento di un bonus? La risposta è sì, soprattutto in virtù di una recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria che apre la strada a scappatoie più pratiche che permettono l’ottenimento degli aiuti economici.

martelletto giudice
Se ti negano i bonus adesso hai la scappatoia per avere i soldi ugualmente: novità sociale -politicipercaso.it

Cosa si può fare quando la Pubblica Amministrazione nega l’accesso ai bonus economici? Un aiuto pratico arriva dalla sentenza n. 44 del febbraio 2025 della Corte di Giustizia Tributaria di Reggio Emilia che, in ottica difensiva, afferma come lo stop alla cessione da parte dell’Agenzia delle Entrate deve essere sempre motivato, puntuale e comprensibile.

Nel caso specifico, il contribuente presentava ricorso presso il Tribunale alla decisione dell’Agenzia di bloccare la cessione del credito in quanto, a suo dire, aveva presentato tutta la necessaria documentazione richiesta utilizzando la piattaforma ufficiale dell’Agenzia. A quel punto però l’Agenzia aveva bloccato l’acquisizione dei crediti per “motivi di sicurezza” senza fornire ulteriori spiegazioni.

La Corte ha ritenuto il comportamento della PA lesivo del diritto del contribuente che non può difendersi da un provvedimento generico. L’orientamento della Corte, quindi, ha rilevato la mancanza di trasparenza amministrativa, buona fede e legittimo interesse nonché la mancanza al diritto alla difesa e al contradditorio sancito dagli art. 24e 94 della Costituzione, accogliendo quindi il ricordo del contribuente.

In termini pratici questo che significa? Come può questa sentenza aiutare i cittadini che si vedono negati i bonus per motivi non specificati?

Rilevanza pratica della sentenza sulla fattispecie dei bonus negati

La Corte, con la sentenza, ha ribadito alcuni principi fondamentali; e cioè che il diniego e il blocco della cessione deve essere sempre motivato in maniera puntuale. Al cittadino deve essere indicata la norma violata, i motivi del sospetto (ad esempio se parliamo di frode o mancanza di documentazione ecc.) oltre che presentare eventuali prove a sostegno della negazione.

insegna Agenzia delle Entrate
Rilevanza pratica della sentenza sulla fattispecie dei bonus negati -politicipercaso.it

La mera motivazione generica come può essere quella del “verifiche in corso” non è sufficiente a fermare la cessione del credito: la Pubblica Amministrazione deve, in questo senso, esporre in maniera oggettiva quelle che sono le motivazioni che giustificano l’azione di blocco.

La legge permette al cittadino di ottenere l’accesso agli atti, da qui anche di contestare l’eventuale blocco e di impugnarlo entro 60 giorni presso il tribunale tributario. La sentenza di Reggio Emilia, nel pratico, apre la possibilità a trovare una nuova scappatoia che permetta ai cittadini che si sono visti negare, senza motivazione apparente, determinati aiuti economici di ottenere ugualmente l’aiuto.

In questo senso, la sentenza facilita i ricorsi ai dinieghi ingiustificati, ma crea anche la base per richiedere motivazioni formali prima di passare alle vie legali, oltre che contestare comportamenti che ritardano la fruizione dei bonus a cui si ha diritto.

Gestione cookie