Bisogna ingegnarsi per far crescere il TFR e dormire sonni tranquilli pensando alla pensione. Ci sono strategie da conoscere.
I dipendenti hanno una certezza, prendere il Trattamento di Fine Rapporto nel momento in cui si conclude un rapporto di lavoro oppure dopo il pensionamento. Parliamo di somme anche molto alte che rasserenano gli animi anche se il trattamento pensionistico non è elevato.

Il TFR si accumula durante la carriera lavorativa. Ogni mese una somma viene accantonata e al termine del rapporto di lavoro oppure al momento del pensionamento sarà corrisposta al dipendente privato (in tempi brevi) e pubblico (con tempi più lunghi). Chi ha una carriera molto lunga e continuativa con una stessa azienda percepirà la somma spettante dopo la pensione e sarà piuttosto onerosa.
Chi, invece, ha cambiato spesso datore di lavoro al momento del pensionamento riceverà un TFR dall’importo più basso perché ad ogni passaggio di azienda si sarà ricevuto il Trattamento di Fine Rapporto per gli anni lavorati. Proprio questi dipendenti devono pensare in prospettiva e investire il TFR ottenuto a 30, 40 o 50 anni per aver cambiato lavoro o datore. Lasciare i soldi sul conto corrente è sbagliato se si tratta di migliaia di euro inutilizzati. L’inflazione farà perdere il potere d’acquisto e saperli lì porterà a spenderli in spese superflue. Il consiglio è di investirli in sicurezza.
Investi il TFR nei Buoni Fruttiferi di Poste Italiane
Sapete che 10 mila euro possono diventare 17.051,59 euro tra 20 anni? Un guadagno molto interessante possibile grazie al Buono Ordinario di Poste Italiane. Se, oggi, a 45 anni – per esempio – doveste cambiare lavoro e ricevere il TFR potete valutare l’idea di investirlo totalmente o solo una parte nei Buoni Fruttiferi per far crescere quel denaro. Arriverete a recuperare capitale e interessi proprio in prossimità del pensionamento.

Poste Italiane propone diverse soluzioni tutte garantite dallo Stato Italiano, flessibili, con tassazione agevolata del 12,50% e senza costi di apertura o gestione. Il citato Buono Ordinario ha un rendimento del 3% come il Buono 3×4. Questo ha una durata minore, 12 anni. I 10 mila euro saranno diventati alla scadenza 13.735,41 euro.
Riuscendo ad investire una somma più alta (ricordiamo che il rimborso potrà essere richiesto in qualsiasi momento si abbia bisogno di disponibilità dei risparmi) i guadagni saranno ancora maggiori. Facciamo l’esempio di 15 mila euro. Con il Buono 3×4 il valore alla scadenza sarà di 20.588,11 euro mentre con il Buono Ordinario di 25.577,38 euro. Se il TFR non serve urgentemente l’idea di investirlo nei Buoni è decisamente da valutare.